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Vittorino Andreoli riscrive "Pinocchio" di Carlo Collodi

luglio 2021

Fonte: RaiCultura"

L'amore come metodo educativo

Vittorino Andreoli parla del suo saggio Vittorino Andreoli riscrive «Pinocchio» di Carlo Collodi, pubblicato nel 2019 per la Biblioteca Universale Rizzoli. 

Pinocchio è la più bella favola della nostra tradizione culturale e l’ho “riscritto” perché credo che questo romanzo sia ancora utile per la pedagogia moderna, per far crescere bene i bambini e per rendere attuale il messaggio di Collodi, che aveva scritto Pinocchio nel 1883 a puntate su un giornale per bambini. 


Il titolo originario era Storia di un burattino, che diventa un bambino, con una vera e propria metamorfosi. A quel tempo dominava dal punto di vista educativo la filosofia positivista che voleva fondarsi sui dati e che aveva ridotto la pedagogia a due elementi fondamentali, l’intendere e il volere, ossia far comprendere le idee e rafforzare la volontà per tradurre quelle idee in comportamenti. Oggi la pedagogia è cambiata moltissimo grazie agli insegnamenti di Maria Montessori (Chiaravalle, Ancona, 1870 - Noordwijk, Olanda, 1952), che diceva che l’educazione non consiste nel riempire di idee la testa del bambino, ma, al contrario, nel tirarle fuori: il bambino ha dentro di sé un mondo che bisogna aiutarlo ad esprimere. 
E anche la scoperta dell’inconscio da parte di Sigmund Freud (Freiberg, Moravia, 1856 - Londra 1939) è successiva alla scrittura di Pinocchio. 
Andreoli, pertanto, riscrive il romanzo alla luce dell’evoluzione della pedagogia montessoriana e della psicoanalisi freudiana. 
Il positivismo, che fondava tutto sull’intendere e il volere, trascurava l’affettività, mentre oggi noi abbiamo imparato che uno strumento fondamentale per educare è l’amore o comunque il coinvolgimento, la relazione: un insegnante deve saper trasmettere la conoscenza, diventando un esempio per i ragazzi. 

Il naso di Pinocchio è la misura dei suoi desideri. La bugia di Pinocchio, a differenza della menzogna, non fa male a nessuno ed è solo l’espressione del suo desiderio di diventare bambino ed è l’affetto della Fatina e l’amore di Geppetto che rendono possibile questa trasformazione. 

L’educazione ha bisogno dell’affettività: grazie ai sentimenti Pinocchio diventa non solo un bambino ma un bambino meraviglioso. Al contrario, la violenza non educa mai e l’insegnamento quasi automatico del Grillo Parlante nemmeno. 

Oggi c’è bisogno delle favole ed è necessario che le favole siano piene d’amore, l’amore che non si trova nel mondo virtuale, dove ci sono tante cose, ma non i sentimenti.