Il matto di carta. La follia nella letteratura

Il matto di carta

La storia della letteratura è anche storia dell'umanità ed è all'interno della comprensione dell'uomo che si inserisce la comprensione dell'uomo-folle.

Vittorino Andreoli

Per quanto la si studi, la follia resta una delle esperienze più tragiche e irrisolte della condizione umana. Ma la follia è stata nel corso del tempo anche una delle più potenti suggestioni della quale gli scrittori si sono impadroniti per mettere in scena l'umano nelle sue forme più estreme e misteriose. Da Svevo a Pirandello, da Stoker a James, da Gadda a Buzzati, passando per Tobino, Berto, Dostoevskij, la letteratura ha costruito un dialogo fertile e continuo con la sofferenza psichica, contribuendo alla sua conoscenza.

Vittorino Andreoli attraversa la grande tradizione letteraria ricavando dai suoi personaggi una sorta di cartella clinica della follia. Sfilano così, sotto i nostri occhi, "matti" come Zeno, l'uomo senza volontà che però vorrebbe distruggere il mondo, i vivi e i fantasmi del Giro di vite, impegnati in una lotta in cui innocenza e vizio sono i due lati della stessa medaglia, Dmitrij, Ivàn e Alësa Karamazov, divisi tra sensualità e ascetismo, fede e nichilismo, Evgenij Bazarov, per il quale il rifiuto di ogni regola è il solo mezzo per cambiare il mondo. Un libro in cui tanti personaggi ? "matti di carta", per l'appunto ? urlano la loro follia. Ma forse sono i soli a dire la verità.

„Vittorino Andreoli, Il matto di carta. La follia nella letteratura, pp. 435, Bur 2008“