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Puntasecca: Ilario Fioravanti e la grafica dei sentimenti

Puntasecca: Ilario Fioravanti e la grafica dei sentimenti

Lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli in questo nuovo lavoro su Ilario Fioravanti, dopo il libro "Le mani nella creta. I mondi di Ilario Fioravanti" (2010), continua a indagare l'uomo e l'artista attraverso un altro aspetto della sua creatività: il segno inciso. "Puntasecca. Ilario Fioravanti e la grafica dei sentimenti" è una "peregrinazione dentro il mondo di un grande artista, fatta non da un critico d'arte, non da un esperto di incisioni, ma da un uomo che cerca di svelare un altro uomo, di conoscerlo facendolo conoscere." I segni di Ilario Fioravanti meritano di essere presentati perché hanno la forza della bellezza e del mistero, in questo senso egli rappresenta un esempio insigne. L'utilizzo che Ilario fa della punta secca "deve essere visto come un simbolo della forza pulsionale che si trasforma in organo d'amore, che penetra, graffia, lasciando un segno indimenticabile, un segno dell'anima". Il volume è corredato di un ricco repertorio di immagini dell'opera calcografica dell'artista, dal 1965 al 2008, a cura di Flaminio e Massimo Balestra, tradotto dall'obiettivo di Carlo Vannini.

„Vittorino Andreoli, Puntasecca: Ilario Fioravanti e la grafica dei sentimenti, pp. 248, Fondazione Tito Balestra 2013“